Diventa un tutor



L’Università degli Studi di Milano ha costituito una rete di tutor impegnati a incentivare, agevolare e sostenere l’avvio e la prosecuzione del percorso universitario delle persone ristrette nelle strutture penitenziarie cittadine e limitrofe.
La figura del tutor è fondamentale nella traduzione pratica del diritto allo studio, poiché ovvia alla maggior parte delle limitazioni che caratterizzano la condizione detentiva. In concreto, l’attività di tutoraggio consiste nel supporto allo studio di uno studente ristretto e si traduce nella costruzione di un metodo di studio efficace, nell’affiancamento nella preparazione degli esami, nella gestione dei materiali didattici tra carcere e Biblioteche di Ateneo. Il tutor segue lo studente ristretto in ogni passo del suo percorso di studi; lo aiuta a scegliere gli esami, gli porta i materiali o gli appunti necessari per prepararli, lo aiuta nello studio e nei ripassi in vista degli esami.
La rete dei tutor – trasversale alle diverse discipline di provenienza – è in questi anni cresciuta notevolmente sia in termini quantitativi sia qualitativi, diventando un importante punto di riferimento anche a livello nazionale. L’intensa attività sul campo ha permesso infatti di raccogliere un notevole bagaglio di conoscenze e di esperienza, unico nel panorama italiano.
L’attività di tutoraggio in carcere può essere riconosciuta dai corsi di laurea come attività formativa da inserire nel piano di studi. Tuttavia, ogni corso di laurea ha regole specifiche; se si è interessati al riconoscimento dei CFU occorre quindi chiedere preventivamente informazioni sia alle referenti del Progetto Carcere, sia a InformaStudenti (o ai referenti per i piani di studi del proprio corso di laurea).
Chi può partecipare
Il corpo studentesco dell’Università Statale di Milano può candidarsi per prestare servizio come tutor, per un minimo di sei mesi:
- Senza alcun limite anagrafico;
- Qualunque sia la posizione da studente (in corso, fuori corso);
- Se non si sono riportate in precedenza condanne penali;
- Se non si ha parentela con persone detenute nell’Istituto per il quale ci si candida.
Quali forme di tutoraggio
Le forme di tutoraggio nell’ambito del Progetto Carcere sono di tre tipologie:
- Affiancamento generale: si tratta di seguire una persona ristretta iscritta al medesimo corso di laurea (o a uno strettamente affine) del candidato o candidata tutor.
- Tutor di inglese: per sopperire alle difficoltà che la maggior parte degli studenti incontrano nel superare il test d’inglese SLAM all’interno delle carceri, è stata attivata una forma di tutoraggio mirata alla preparazione e al superamento del test;
- Tutor di materia: è stata attivata una forma di supporto alternativa a quella del tutoraggio generale, dove il o la tutor seguono una o più persone ristrette nella preparazione dei singoli esami sui quali si possiedono competenze specifiche. Per tale mansione vengono privilegiate le candidature di persone iscritte a corsi di lingue e mediazione linguistica, o con esperienze pregresse di insegnamento della lingua.
Si ricorda che per poter accedere all’attività di tutoraggio è necessario non riportare condanne penali pendenti o/e parentela con persone detenute nell’Istituto per il quale ci si candida.
Le eccezioni
È possibile candidarsi come tutor anche se:
- Si ha un’iscrizione attiva presso altre università;
- Si ha già conseguito il titolo presso UniMi o altri Atenei;
- Si presta servizio come docente, assegnista di ricerca o dottorando presso UniMi o altri Atenei;
- Si proviene da altri contesti (insegnamento, area giuridica, area educativa ecc.)
Anche in questo caso, si ricorda che per poter accedere all’attività di tutoraggio è necessario non riportare condanne penali pendenti o/e parentela con persone detenute nell’Istituto per il quale ci si candida.